giovedì 27 marzo 2008

Pagliacci !!!



MILANO -
Ancora dichiarazioni e smentite sul caso Alitalia, e una denuncia proposta da Di Pietro per turbativa di mercato, mentre la procura di Roma sta monitorando gli avvenimenti. La Stampa aveva riportato in prima pagina un virgolettato del Cavaliere: «Ligresti, Benetton, naturalmente Mediobanca. E ce ne sono molti altri, come l'Eni che ha tante risorse». Aziende e banche che venivano indicati come i nomi italiani che dovevano prendere parte alla cordata per non far cadere Alitalia nella mani di Air France-Klm dopo che mercoledì il leader del Pdl aveva annunciato che la cordata sarebbe stata resa nota «a giorni».
«I FRANCESI SONO NOSTRI CONCORRENTI» -
«Pensavo che la trattativa in cui si è impegnato il governo portasse a una fusione con Air France, tipo quello che è avvenuto con la Klm. Pensavo che si creasse un polo franco-italiano, ma questa è un'acquisizione e basta, e io non ci sto», ha detto il Cavaliere nell'intervista alla Stampa. «Come facciamo a dare la nostra compagnia di bandiera ai francesi che sono forti nei nostri stessi settori: dal turismo alle opere d'arte, alla moda. È una follia», aveva aggiunto Berlusconi.
IL DIETROFRONT DEL CAVALIERE -
Berlusconi però il giorno dopo, incassate le smentite dell'Eni prima e di Mediobanca faceva retromarcia. L'articolo di prima pagina della Stampa? Invenzioni giornalistiche. «I nomi che sono apparsi sui giornali sono indiscrezioni o supposizioni da parte giornalistica» spiegava ancora il Cavaliere.
MEDIOBANCA ED ENI SMENTISCONO -
Del resto sembrava non poter fare altro dopo che prima Mediobanca per bocca di un portavoce «Non c'è allo studio alcuna ipotesi di cordata nè di ingresso nel capitale di Alitalia» e poi l'Eni per bocca dell'amministratore delegato Paolo Scaroni «Alitalia non è oggi nell'agenda di Eni» smentivano ogni possibile intreressamento all'acquisizione della compagnia aerea.
NESSUN COMMENTO -
Benetton e Ligresti invece non avevano commentato le indiscrezioni attribuite a Berlusconi uscite sulla Stampa.
DENUNCIA -
«L'Italia dei valori presenterà una denuncia alla procura della Repubblica al fine di accertare se vi siano gli estremi di reato nelle dichiarazioni di Berlusconi sul caso Alitalia». Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. Per il ministro la procura dovrà valutare «se tali dichiarazioni abbiano prodotto alterazioni o turbato il mercato, visto che un giorno sì e l'altro pure ha fatto credere che vi fosse una cordata pronta a rilevare la compagnia di bandiera. Se vi siano stati, quindi reati di aggiotaggio e/o insider trading». La procura di Roma, riportano ambienti giudiziari, sta seguendo con attenzione le indiscrezioni sulla trattativa per la cessione di Alitalia e la loro possibile incidenza sulle oscillazioni del titolo. La procura non ha ancora aperto alcun fascicolo di indagine al riguardo, ma è pronta a valutare il materiale che dovesse emergere nell'ipotesi di un'istruttoria da parte delle autorità di vigilanza.
PALAZZO CHIGI -
E le supposte affermazioni di Berlusconi provocavano anche la reazione infastidita di Palazzo Chigi: «Il governo non può commentare annunci sui giornali, non si è mai visto che si commentino annunci sui giornali. Il governo non può commentare, commenterà, semmai, quando e se si manifesterà una offerta concreta da parte di imprenditori».
VELTRONI -
Ma la risposta più dura a Berlusconi arrivava dal leader del Pd Walter Veltroni: «Di quattro nomi annunciati da un uomo politico per la cordata, due hanno già smentito. Questo è un tema su cui non si possono inventare battute, affermazioni non sostenute dalla realtà, perché pensate che difficoltà si può creare sulla trattativa con le turbative di certe affermazioni».
LA CONTROREPLICA DI BERLUSCONI -
Le parole di Veltroni scatenavano la reazione di Berlusconi che interveniva nuovamente sulla vicenda. «Io non ho inventato nulla, io non ho mai fatto nomi» spiegava Berlusconi.
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BORSA -
Intanto dopo l'apertura della Borsa valori di Milano, il titolo Alitalia continua a restare sospeso per eccesso di rialzo. Il titolo segna un prezzo teorico di 0,626 euro (+8,44%).

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